I Distretti del Cibo sono la forma rinnovata dei distretti in agricoltura che il legislatore nazionale ha proposto con la legge di bilancio 2018. Dunque, sono l’ultima generazione di quella grande famiglia di distretti che si sono diffusi nell’ultimo ventennio e sono stati posti per rinnovarne le finalità, allineandole con i nuovi obiettivi della PAC, di Cork 2.0 e delle politiche per l’ambiente e il cambiamento climatico. I distretti in agricoltura nascono come uno strumento di politica economica finalizzato a organizzare e sostenere i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e promuovere lo sviluppo delle Comunità delle aree rurali, la cui identità storica e culturale diventa tratto distintivo ed elemento da valorizzare, unitamente allo specifico paniere di prodotti tipici e a denominazione. Pur nell’articolata varietà di modelli che le Regioni hanno adottato, tali distretti operano attraverso lo sviluppo di progettazioni integrate del territorio distrettuale, che vedano coinvolte in modo sinergico iniziative sia private che pubbliche. Perciò il distretto è da considerarsi anche metodo di governance dei sistemi rurali, basato sul partenariato pubblico privato locale e sulla governance multilivello. Dunque i distretti rappresentano una forma compiuta di applicazione del principio di sussidiarietà in ambito economico, con effetti di riequilibrio territoriale e impatti sociali rilevanti, quali il contrasto allo spopolamento di tali zone.
All’atto pratico, sono strumenti complessi da utilizzare, e tuttavia si può sostenere che alla base del loro perdurante successo stia proprio la molteplicità di obiettivi privati e collettivi che consentono di perseguire in un quadro progettuale e programmatico unitario e integrato.

I Distretti del cibo nascono al fine di fine di promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attivita’ caratterizzate da prossimita’ territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attivita’ agricole e agroalimentari.

Nello specifico fanno parte dei distretti del cibo i Distretti agroalimentari di qualita’ (DAQ) quali sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, caratterizzati da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonche’ da una o piu’ produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale oppure da produzioni tradizionali o tipiche.