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Una
terra fertile, un paesaggio dolce, un territorio facilmente accessibile,
hanno da sempre privilegiato questi luoghi per gli insediamenti
umani .Una tenace operosità e una natura generosa hanno sviluppato
qualità peculiari nelle attività agricole di questi
luoghi.
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Prodotti
tipici |
Mela
Annurca
Miele
Vino
Olio
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"Le eccellenze"
Mela Annurca - Simbolo della pomicoltura campana, di
pezzatura medio-piccola, è apprezzata per le eccellenti qualità
dei frutti, dalla polpa compatta, croccante, succosa e dolce.
Vini - Un territorio vocato alla viticoltura, una tradizione
enologica sapientemente combinata alla tecnologia, sono le componenti
essenziali degli eccellenti vini, bianchi e rossi, prodotti nella
zona tra cui la "coda di volpe" , la "falanghina",
il "solopaca bianco e rosso" e il "barbera".
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Escursioni
a |
Da San Salvatore T. a Mont'Acero
Da San Salvatore T. alla Rocca
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Rassegna "Arti e mestieri"
(S. Salvatore Telesino)
Sagra del vino
(Castelvenere)
Stands gastronomici e degustazioni delle produzioni vinicole locali
"Cantine al borgo"
(Castelvenere)
Cantine
al borgo
Un'associazione di produttori vitivinicoli di Castelvenere, utilizzando
lo splendido scenario delle cantine tufacee, organizza, ogni ultimo
fine settimana del mese, una esposizione di prodotti tipici dell'agricoltura
e dell'artigianato, con la degustazione degli ottimi vini locali.
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Le sorgenti del Grassano
Un'oasi di notevole interesse naturalistico nota dall'antichità
per le sue acque gelide e limpide. Lungo le sorgenti, tra la vegetazione
di canneti, pioppi e salici nidificano uccelli acquatici. Da pochi
anni, vi è stato organizzato un parco in cui si può
praticare la canoa e l'equitazione.
La macchia mediterranea del Monte Acero
Il Monte Acero, che sovrasta San Salvatore Telesino, è interessante
sia per la presenza di vestigia sannitiche, "le Mura Megalitiche",
sia per una diffusa e ben conservata area di macchia mediterranea.
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La palafitta
Nel 1898 a Castelvenere fu rinvenuta una palafitta, un forno preistorico
per la cottura di vasi di creta, un piccolo coltello di selce insieme a
vari utensili e resti scheletrici tra i quali una tibia di pecora sulla
quale era praticato un foro da cui si potevano ricavare dei suoni (un flauto
primitivo?). Secondo una leggenda, lo scavo fu eseguito su indicazione di
una veggente che indicò il luogo in cui era sotterrata una immagine
della Madonna, che doveva essere portata alla luce. Chiuso lo scavo, in
quel posto fu costruita la Chiesa di S. Maria della Foresta. |
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