dà il nome a una vasta area della Campania montana, situata nella parte nord-occidentale della provincia di Benevento, l'area della Comunità Montana Titerno. Il Titerno, che nasce dal massiccio di Monte Monaco di Gioia, nel territorio di Cusano Mutri, raggiunge Cerreto Sannita dove mostra la eccezionalità del suo corso nelle gole, note come Forre del Titerno, raggiunge l'abitato di San Lorenzello e quindi quello di Faicchio per andare a confondere le proprie acque con il fiume Volturno nella località Torre Nuova di Marafi. I dodici comuni dell'area, ognuno con caratteristiche proprie ben definite, una fisionomia architettonica e paesaggistica particolari che li distingue nettamente, custodiscono con orgoglio e dedizione costumi e valori propri, la propria cucina locale e i propri prodotti tipici, le proprie tradizioni pastorali e agricole e assimila con saggezza le spinte invasive dell'economia moderna che tendono a stravolgere il territorio e le abitudini di vita. Forti e precise caratterizzazioni: San Lupo arroccato su una collina e custode del folklore delle Ianare, Cerreto Sannita città di fondazione e di famosissime tradizioni artigianali, Guardia Sanframondi notissima per i suoi riti penitenziali religiosi, Pontelandolfo inconfondibile con la sua torre cilindrica e famosa nel mondo per i tessuti lavorati al telaio sorprenderanno il visitatore. Ma allo stesso tempo, attraversando questi comuni con attenzione, riuscirà a cogliere i legami culturali, le affinità, che consentono di leggerli come un unico territorio: un territorio di genti orgogliose e fiere delle proprie radici e della propria storia, capaci di grande ospitalità e cordialità, fermi e inamovibili nel proposito di tutelare gelosamente la propria identità, il proprio isolamento. Isolamento ma non chiusura, perché gli abitanti sono molto ospitali e aperti al confronto con nuove esperienze e altre culture, isolamento piuttosto come tutela, custodia e valorizzazione di beni ormai rari da trovare come l'aria pulita e un paesaggio incontaminato; coscienti cha basta poco per distruggere un territorio, in nome di una sempre desiderata modernizzazione. Proprio questa particolarità, l'unicità da un lato e le forti peculiarità dall'altro, ci hanno indotto, nella fase di studio e ricerca in campo a suddividere tutta l'area del Titerno in tre macroaree.

Quella che abbiamo denominato Natura ha come centri di riferimento il comune di Cusano Mutri e la sua frazione Civitella Licino e ricade nei confini del Parco Naturale Regionale del Matese. Peculiarità paesaggistiche, del suolo, della fauna e della flora sono caratteristiche che arricchiscono la varietà dei panorami, delle coltivazioni, delle produzioni del Titerno. La stessa natura montagnosa dell'area ha preservato e custodito, con la sua relativa inaccessibilità, culture e tradizioni che gli abitanti ripropongono ai visitatori alla ricerca di oasi di natura ancora intatta.

Quella che abbiamo denominato Tradizioni, che ha come centri di riferimento i comuni di Pietraroja e di Pontelandolfo, è caratterizzata da un suggestivo paesaggio collinare interrotto da brevi valli con freschissimi corsi d'acqua percorribili anche in canoa, in cui si possono riscoprire produzioni genuine come il rinomato prosciutto di Pietraroja tradizionalmente legate a metodi locali antichissimi di pastorizia e di conduzione del bestiame. Lungo le suggestive strade o i sentieri che deciderete di percorrere all'interno di quest'area, sarete sorpresi da lente mandrie, da tranquille greggi, da rari gruppi di cavalli, da un silenzio antichissimo in cui dimenticare i rumori e i ritmi faticosi imposti a volte dalla modernità.

La terza che abbiamo definito Tentazioni è caratterizzata da un suolo generosissimo e un clima mite che esaltano coltivazioni e produzioni eccellenti, tra cui notissimi vini D.O.C., oli rinomati, rigogliosi alberi da frutto, prodotti di ceramica D.O.C., suppellettili e complementi di arredo in ferro battuto. Nel panorama disegnato da dolci colline e tratti montuosi di particolare bellezza, vigneti di pregio si alternano a ulivi frondosi e disegnano piacevolissime geometrie nei campi coltivati con cura da secoli. In questa area si trovano anche, in ottimo stato di conservazione, siti archeologici e storici, luoghi di culto che testimoniano la grande tradizione culturale tipica di tutto il Titerno. Una tale ricchezza di emergenze ambientali, architettoniche e culturali non fa che suggerire svariati percorsi e itinerari. Il visitatore avrà solo l'imbarazzo della scelta: una sosta a San Lorenzello? alle botteghe di ceramisti, dove abili artigiani continuano il lavoro del notissimo Nicola Giustiniani maestro della ceramica artistica, per poi raggiungere la Valle Santa, punto di osservazione panoramico privilegiato, e fermarsi al forno per assaggiare i famosi taralli, esportati in molte zone d'Italia. O piuttosto accontentare i bambini e fermarsi al parco giurassico di S. Lorenzello e quindi raggiungere Pietraroja, al confine settentrionale del Titerno, dove è stato ritrovato il piccolo di dinosauro Scipyonix Samniticus, noto come Ciro. Certo è come fare un viaggio a ritroso nel tempo, nella rievocazione delle ere geologiche della terra e delle sue sorprendenti trasformazioni, ma è anche l'occasione per apprezzare i panorami montani, la bellezza incontaminata dei suoi pascoli interrotti soltanto da animali al pascolo che attraversano tranquillamente le strade. Il visitatore che ama le zone montane non potrà rinunciare a visitare Cusano Mutri, paese in cui si custodisce la foce del fiume Titerno, centro di sorprendente bellezza, accogliente come gli altri comuni, famoso per molte varietà di funghi e castagne. I panorami di Castelvenere ricoperti di filari di viti, spettacolari nel periodo che precede la vendemmia, gli ricorderanno quelli di Ponte, di Guardia Sanframondi e quelli ancora di San Lupo e di San Lorenzo Maggiore dove i vigneti cedono il posto a oliveti altrettanto curati e rigogliosi. L'olio e il vino del Titerno, profumi e sapori indimenticabili che vanno assolutamente gustati con i piatti tipici che le numorose trattorie offrono. A San Salvatore Telesino i resti della città di Telesia condurranno il visitatore fino a scoprire l'acquedotto romano di Faicchio, il suo castello e le tracce archeologiche architettoniche di epoche diverse disseminate sul territorio a ricordo di un glorioso passato. Riti di antica origine animano il territorio un pò ovunque, in vari periodi dell'anno, a Guardia Sanframondi la processione dei Battenti si svolge ogni sette anni, la prossima edizione sarà nel 2003; a Ponte la chiesa di Santa Anastasia di epoca longobarda e la Grangia cassinese dedicata a quel "Dionigi Aereopagita" considerato figura autorevolissima della mistica cristiana; grotte rupestri tra Faicchio e Cerreto invitano a ricercare le tracce del culto micaelico e qui infine il visitatore, potrà con uno sguardo abbracciare tutto l'area del Titerno, dalla spendida Leonessa: una roccia levigata dal tempo, ha l'aspetto di un felino a guardia del Titerno, solidale con gli abitanti che con passione curano la loro terra generosa.